Ed eccomi qui a raccontare una storia, la mia storia, non pensavo che un giorno l’avrei chiamata così…la mia storia…non pensavo proprio l’avrei mai considerata una storia da raccontare, pensavo che tutto sarebbe passato come un fastidioso ma poco importante episodio della mia vita come tanti ne succedono e a cui non dò molto peso….e invece no, con questo episodio continuo a farci i conti perchè ogni tanto ritorna, come un rigurgito ritorna e mi abbatte per qualche giorno finchè non mi faccio forza e con decisione mi faccio passare il malessere, la paura perché non devo permettergli di farmi questo, nessuno deve permettersi di farmi stare così.
Tutto ebbe inizio circa due anni fa… tutto inizia pensate un po’ con rose lasciate sulla mia macchina e sms…che gesti carini, classici gesti da conteggiamento direte voi…chi l’avrebbe immaginato che un gesto così bello come mettere una rosa al tergicristallo di una macchina possa trasformarsi in un gesto spaventoso, un gesto che mi ha terrorizzata per settimane…ogni volta che uscivo dal lavoro e andavo a riprendere la macchina pregavo perché non ci trovassi una rosa, a volte mi andava bene ma altre volte eccola lì con quel colore brillante che mi trafiggeva il cuore e il cervello…a volte avevo paura di andare alla mia macchina da sola, mi inventavo scuse per farmi accompagnare, davo passaggi alle persone per non andare da sola, io…io che non ho mai avuto paura di tornare da sola alla macchina di notte, io che da ragazzina accompagnavo da sola le mie amiche che invece avevano paura, io mi sono ritrovata ad avere paura….. e poi gli sms assurdi, a volte deliranti…all’inizio rispondevo rifiutando con gentilezza perchè sapete com’è sono una persona educata poi ho iniziato a cambiare tono ma niente…a volte sembrava avesse quasi capito e pensavo :”forse stavolta ha capito, finalmente” e invece no, dopo qualche giorno eccolo lì un altro sms delirante come se io non avessi detto niente…ma cosa c’è di così difficile da capire nel mio NO…non ti voglio non sono interessata lasciami perdere. E si continua così per un po’ finchè non inizia a contattare alcuni miei amici/amiche facendo proposte di concerti e cose simili sapendo che, ignari di tutto, avrebbero portato anche me…poi contatta una mia amica per sapere cosa doveva fare con me perché non riusciva a capacitarsi del fatto che io non lo volessi, “come è possibile che lei mi rifiuta”…fino ad arrivare a contattare un mio amico psicologo dicendogli che doveva aiutarmi perché facevo del ghosting, fuggivo e non accettavo i miei sentimenti per lui quindi andavo aiutata perché avevo problemi…ah dimenticavo ovviamente secondo lui tra noi c’è stato un flirt, così disse a quel mio amico…che cosa avrà voluto intendere per flirt non l’ho mai saputo, ho preferito non approfondire…
Iniziò a affrontarmi di persona, mi ricordo di una volta in particolare che mi disse :”ma come è possibile dopo tutto quello che abbiamo condiviso e dopo tutte le cose che ci siamo detti che tu non voglia provare a viverti questa cosa così bella….”ma quale cosa, è solo ed esclusivamente nella tua testa adesso inizi a rompermi il cazzo…e si iniziai a cambiare tono visto che con la gentilezza non avevo ottenuto niente e poi arrivati a quel punto non la meritava più…e non dimenticherò mai il suo sguardo viscido e un po’ assente, delirante non so bene come descriverlo comunque uno sguardo che mi fa ancora venire i brividi se ci penso, lo stesso sguardo che ha ogni volta che lo vedo…e si perché purtroppo a me capita spesso di incontrarlo ancora adesso, faccio finta di non vederlo perché è l’unico modo per tenerlo lontano, almeno per adesso funziona…. Ma cosa c’è di tanto difficile nel capire che io non ti voglio, che non ti ho mai voluto, che non ci ho mai neanche pensato, che tra noi non c’è mai stato niente e che mai ci sarà, che hai a questo punto deduco completamente frainteso quel minimo di considerazione che ti ho dato…cosa c’è di così difficile da capire nel mio NO. Piccola precisazione giusto per essere chiare: lui non è un sconosciuto che ha iniziato a fissarsi con me, lui è una persona che io conosco da qualche anno con cui avevo un’amicizia ma neanche così profonda diciamo una conoscenza e per il fatto che l’ho considerato dandogli confidenza (e si ho un grande difetto: sono una persona molto socievole e una gran chiacchierona) lui ha pensato che l’amassi…chiusa parentesi.

A questo punto ho iniziato ad avere un’altra paura, paura degli uomini con cui avevo a che fare dove lavoravo, paura di poter fare involontariamente qualcosa che venisse da loro frainteso e male interpretato e che avrebbe fomentato un altro a fare quello che ha fatto lui. Solo ora scrivendo qui questo ricordo mi rendo conto di essermi colpevolizzata per aver fatto qualcosa di sbagliato che ha portato lui a fare quello che ha fatto e a ripensarci adesso mi sale una rabbia per quello che ho pensato verso me stessa senza quasi accorgermene…
Ma torniamo a noi….Due anni passati così ad incontrarlo per strada e a far finta di non vederlo perché bastava un saluto da parte mia per fargli credere che io avessi cambiato idea e ripartiva all’attacco…ma ogni volta che lo vedevo mi venivano i brividi, i brividi solo al pensiero che lui semplicemente mi pensasse o mi guardasse…e mi sentivo sporca, la cosa più strana di questa esperienza sono le sensazioni che ho provato e che a volte ancora provo ma in particolare questa, il sentirmi sporca, questo senso di sporcizia che avevo addosso…ma da subito, da appena è iniziato tutto ho iniziato a provare questa strana sensazione che lì per lì non riuscivo a capire…ora la capisco e come, è il corpo che parla, che ti dà dei segnali che purtroppo non sempre ascoltiamo.
Per due anni ho condiviso questa esperienza solo con tre quattro amici e amiche, quelli contattati da lui più o meno, non ho mai detto niente a nessun altro perché pensavo che se avessi lasciato andare così la cosa ad un certo punto sarebbe finita, si sarebbe stufato e la cosa si sarebbe dissolta nel tempo…invece mi accorgo di avergli fatto un favore, l’ho fatto per tutelare me e ho finito per tutelare lui.
Ad un certo punto arriva a farmi una sbroccata in pubblico, fortunatamente non ero sola, avevo amici e amiche che mi hanno difesa. Alla sbroccata fa seguito un sms subdolo e cattivo come solo lui sa fare da grande manipolatore quale è. A quel punto qualsiasi cosa gli succedeva la colpa ricadeva su di me, era colpa mia se gli era successo questo o quello…no brutto stronzo è colpa tua se sei un coglione e fai le cazzate. E il giorno dopo girava in centro con l’aria da pazzo e io avevo paura ad uscire da sola, si ho avuto di nuovo paura, ancora di più…. l’aggressività che aveva tenuto a bada per tanto tempo iniziava ad uscire fuori…a quel punto ho parlato, era arrivato il momento di dirlo a tutti perché ho capito che la cosa non sarebbe scemata nel tempo, era arrivato il momento di tutelare me.
Sotto consiglio della mia psicologa sono andata anche in questura a farmi una chiacchierata con una sbirra tanto gentile, così giusto per sapere come muovermi se la situazione fosse peggiorata…e sì perché nella mia situazione le forze dell’ordine non possono fare niente, se non ho prove di minacce di morte o di appostamenti sotto casa o lividi loro non possono fare niente…ovviamente lo sapevo, me l’aspettavo.
Una cosa che ho capito da questa esperienza è che è davvero difficile far capire alle persone quello che provi e quanto ti fanno male queste situazioni nel momento in cui non ci sono tracce evidenti di violenza…figuriamoci quando all’inizio dissi ad un mio amico che avevo paura degli sms e delle rose alla macchina lui sminuì la cosa dicendo che non era niente di grave perché i corteggiamenti si fanno con sms e rose sulla macchina….eh…e questa difficoltà la percepisco ancora, è difficile che le persone comprendano questo tipo di violenza che è invisibile e subdola, che ti logora piano piano…uno stillicidio lento e spietato…ma invisibile quindi….troviamo così tanta difficoltà nel vedere la violenza dove non ci sono segni visibili che non ci crediamo neanche se una persona ce lo racconta, se ci dice che ha paura.
Comunque, la maggior parte delle persone intorno a me hanno compreso questa cosa anche se non tutti e qualche amico ha avuto bisogno di più tempo degli altri per capirla ma alla fine ce l’ha fatta anche lui…hanno preso una posizione, sono fortunata ad essere circondata da persone consapevoli e con occhi e menti ben aperte, penso a chi questa fortuna non ce l’ha e penso a quanto sia faticoso affrontare tutto da sola. Ogni tanto il rigurgito torna a farsi sentire e questo mi fa capire che non ho ancora superato del tutto la cosa ma non gli permetterò di spaventarmi più perché lui non ne ha il diritto, nessuno ce l’ha.