Avevo 15 anni e un trascorso burrascoso a causa dei miei problemi di salute. L’anno precedente avevo subito un intervento al midollo, la mia vita era un po’ limitata come ancora oggi.
Mi innamorai perdutamente di un ragazzo poco più grande di me.
Ero piccola, ma avevo tanto amore da donare, insegnato da mia madre.
Era una favola inizialmente la storia tra me e questo ragazzo, di cui non farò il nome perché i mostri non ne sono degni.
Dopo sei mesi decisi di donarmi. Era la mia prima volta, non capivo come funzionasse.
Non mi baciava, tutto freddo e gelido, meccanico.
Non ci feci caso.
Non voleva io arrivassi al piacere.
Non voleva gli dicessi “no”.
Dopo 9 mesi tutto cominciò a crollare.
Era violento, mi sussurrava all’orecchio che gli eccitava il rumore della mia testa ripetutamente sbattuta alla parete.
Gli piacevano le mie lacrime di terrore, gli piacevano gli schiaffi, i calci dritti sulla cicatrice dell’intervento subito l’anno precedente.
Gli piacevano i pugni nello stomaco, le mani strette al collo.
Gli piaceva farlo quando non volevo, al mio “no” tutto diventava più nero.
Andava sempre peggio, faceva sempre tutto più male.
L’ultima volta che successe tutto ciò,  l’ennesima violenza sessuale, io reagii.
Mi ha lasciato una cicatrice in viso.
Dopo ogni abuso, mi faceva una foto. Gli piaceva il mio corpo arrossato e pieno di graffi.
Dimagrii 10 kili. Avevo paura di tutto, ero arrabbiata. Stavo in silenzio. Ruppi i rapporti con tutti.
Per paura, per odio. Non capivo nulla.
Volevo solo morire, ma poi capii che ero già morta, dovevo svegliarmi.
Lo lasciai, ma per i mesi seguenti me lo ritrovavo dappertutto, nei sogni e fuori scuola, fuori casa e al buio nel mio letto.
Sentivo sempre le sue mani uccidermi.
Dissi tutto a mia madre dopo ben 9 mesi.
Lei ha lottato con me.
Dopo anni di incubi, dopo anni di forte depressione, sono qui, viva più che mai, con fantasmi che mi rincorrono, ma con ancora la stessa voglia d’amore che avevo a 15 anni.
Sono viva, vi racconto la mia storia, senza più timore. Questa non sono io, io non sono sopravvissuta, io sono Chiara, sono qui a raccontarvi questa storia per dirvi di vivere e mai morire.

Illustrazione : Giulia Rosa