La mia storia inizia 5 anni fa mi ero separata da poco con il padre di mia figlia perché beveva ed era diventato violento. Lavoravo in un bar (il mio prima che la mia socia me lo rubasse), entrò questo ragazzo affascinante brizzolato e da lì iniziammo una frequentazione. Me ne innamorai e decisi di andare a stare da lui (perché nel frattempo avevo perso il bar e mio padre si vendette la mia casa x scappare con un’altra donna). Lui per me era come un’ancora di salvezza mi portò 2 mesi a casa sua a Palermo, conobbi la sua famiglia (stupenda) e quando tornammo iniziammo a fare progetti per un futuro insieme. Mia figlia non lo accettava e decise di andare a vivere con il padre ma io non avendo una casa e un posto di lavoro la lasciai andare pensando fosse la cosa giusta (stupida me). I primi due anni è stato bellissimo vedevo regolarmente mia figlia ma da 3 anni a questa parte lui cambiò. Da qui in poi la mia condanna ebbe inizio. Arrivarono le offese verbali, le privazioni non andava bene nessun mio lavoro, nessuna delle mie amiche gli stavano simpatiche, gelosie, mortificazioni. Lui è una persona con un passato burrascoso, ex tossicodipendente con 3 anni di carcere sulle spalle abbandonato dalla famiglia e con una figlia, oggi 16enne, che non vede quasi mai a meno che non sia io a chiamarla e farla venire a casa. Ad oggi abbiamo una villetta in campagna costruita da soli con fatica (è intestata ad entrambi) e lui si è chiuso completamente nella vita di campagna non ci sono più amici, poche uscite,pochi svaghi,viene prima l’orto di me (in realtà prima di me ci sono orto prato galline cani e lavoretti). Sto mandando giù tante cose e ho iniziato a soffrire di terribili attacchi di panico (e questo per lui è un problema, mi reputa malata). Pochi giorni fa è arrivato il colpo di grazia…scegli o me o tua figlia, mi ha detto, perché non la sopporto perché non posso vivere con lei accanto. Non mangio non dormo ho un buon lavoro ma la testa è nel pallone non riesco a fare le valigie e scappare. Credevo fosse amore il suo ma non lo è, lui è un narcisista e i narcisisti non hanno sentimenti. Credevo fosse amore il mio ma ora credo di avere una dipendenza affettiva che mi blocca che mi soffoca. Non respiro mi manca l’aria, soffro di tachicardia, mi manca la terra sotto i piedi e lui cosa mi dice?!?! “se non accetti che io esca quando entra tua figlia in casa è perché non mi ami abbastanza”. Quindi la colpa è mia, quindi sono io che dopo anni di sopportazione non ci tengo. Ho perso tutto per lui ho rinunciato alla mia vita, alle mie abitudini per lui ma non gli basta vuole togliermi anche l’unica cosa buona che io abbia fatto nella mia vita (mia figlia). Lei è una ragazza sensibile, si fa carico anche dei miei problemi ma ha 16 anni e non dovrebbe prendersi cura lei di me. Ha capito da poco di essere omosessuale, me lo ha detto liberamente, io sono fiera di lei perché non deve essere facile per lei (la società non è ancora così elastica). La adoro ma so che ha bisogno di me, vive con il padre sempre alcolizzato e io vivo in un mondo di cartone con uomo che dice di amarmi ma in realtà sta cercando di soffocarmi, di farmi vivere nella sua ombra, di isolarmi dal mondo per tenermi nelle sue spire e farmi fare ciò che più gli fa comodo. Sono consapevole del problema, conosco la soluzione ma non riesco ad uscirne, sono sola non ho mia madre vicino, non ho mio fratello vicino e la quarantena non mi aiuta perché anche le amiche ora non possono starmi vicino. In realtà la mia quarantena è iniziata quando l’ho conosciuto, ma io non me ne sono mai accorta. Voglio liberarmi ma non ho la forza vorrei aiuto ma ora non si può uscire di casa e lo psichiatra che mi segue non prende appuntamento. Mi vedo appassire ogni giorno di più. Si salvi chi ne ha la forza, chi ne ha il coraggio, spero di salvarmi anche io prima che sia troppo tardi.

Foto in evidenza : Mike Chen