
“Io dalle mie montagne vedo il mare” è una frase alquanto retorica e la retorica non mi appartiene. Sono pratica e diretta diventando a volte quasi arrogante nella mia schiettezza, ma devo ammettere che nella mia seconda fase ogni tanto mi ritrovo anche enfatica. Vi voglio raccontare la mia pace, sono finalmente in quiete con me stessa e sufficientemente lontana dagli urti delle onde della vita. Per scelta? Per una botta di fortuna? Boh non lo so so soltanto che il mio percorso mi ha portato fin qui “da me” e si sta da Dio. Non sono esente dai dolori della terra e il suo grido lo sento nell’anima, ma la mia posizione impedisce al grido di farmi troppo male. Le vedo, le sento le onde infrangersi sugli scogli e questo per la mia proverbiale empatia mi porta vicina al dolore. Mi sono ritrovata a vivere nel piccolo borgo dove sono nata e cresciuta, dopo una vita intensa e a volte sfrontata, forse per la voglia di uscire dai confini naturali e mentali e sentire le emozioni scorrere. Gli stessi confini che ora percepisco come protezione naturale e materna. Il mondo nelle sue espressioni umanizzate non mi piace granché e dopo aver passato molto tempo a cercare di cambiarlo, ho compreso che non posso farlo ma posso sceglierne la mia piccolissima porzione. La mia fortuna è stata trovare questo angolino nella mia terra. Quello che ho sempre cercato in altri posti ed in altre persone era a portata di mano e dentro di me. Ho scelto di vivere di cose semplici, mi da gioia osservare la natura nelle sue espressioni e mutazioni e ho negli animali ed in poche persone che ho amato ed amo profondamente l’essenza del mio vivere in armonia. Tutto ciò che viviamo non è che il ruggito della terra che ci dice “attenti, state andando oltre, fermatevi e riflettete”, ma questo rimarrà inascoltato. Ci vuole coraggio e libertà per uscire da schemi e modelli di vita imposti e comodi, io sono sempre andata controvento e questa volta sono stata ripagata.
Foto: Lucio Agnifili
Lascia un commento